Con la scoperta degli antibiotici e della penicillina, nei primi del novecento, venne messo da parte l’uso dell’argento colloidale a uso terapeutico. Noto per le sue indiscutibili proprietà curative, l’argento colloidale godeva di buona fama come rimedio da assumere in presenza di patologie da ricondurre a infezioni. La sua azione nel contrastare funghi, batteri e virus è stata più volte riscontrata e quindi riconosciuta a tutte le latitudini.
La salmonellosi, l’artrite, la polmonite, le ustioni e perfino la sifilide, tra le patologie curate con successo attraverso l’assunzione orale dell’argento colloidale. Verruche, irritazioni della pelle ed eczemi vari, possono essere trattati con argento colloidale imbevuto su garze da applicare sulle parti interessate.
L’utilizzo dell’argento colloidale, fu interrotto perché poco economico rispetto ad altri rimedi che si affacciavano sul mercato. Recentemente con i nuovi processi di produzione dell’argento e, il successivo abbassamento dei relativi costi, l’argento colloidale è ritornato prepotentemente ad essere considerato tra i rimedi più popolari.
Allo stato attuale non si hanno notizie circa la tossicità dell’argento colloidale, la sua assunzione non dà effetti collaterali ed è generalmente ben tollerato dalla maggior parte degli organismi. La posologia comune, consiglia di assumerne 20 o 30 gocce da mettere sotto la lingua trattenendo per un po’ prima di inghiottire.
Ovviamente in presenza di accertata allergia ai minerali nonché le donne in gravidanza e in generale tutti quanti, prima dell’assunzione è bene consultare un professionista in materia.
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